E’ sempre un momento emozionante per noi volontari quando qualcuno lascia il gruppo di mutuo aiuto perché ha finito il percorso di elaborazione del lutto. Ieri è accaduto : per P. e M. e’ stato l’ultimo incontro . Erano dispiaciuti di lasciare i loro compagni di viaggio con i quali hanno condiviso il loro dolore e le loro ferite.
Un grazie da parte nostra per la fiducia che ci hanno concesso , non solo perché evidentemente hanno creduto nella bontà del percorso, ma anche perché hanno “consegnato” la loro vita a noi e al gruppo. Nei loro racconti hanno portato non solo i loro lutti ma anche le loro ferite. Il percorso,ovviamente , ha un inizio e una fine, e non è per tutti uguale, dipende da tante variabili. L’obiettivo da raggiungere, attraverso la narrazione guidata, che è il metodo che noi usiamo , e che dà rilievo alle parole che loro utilizzano , perché corrispondenti ai loro stati d’animo, è la ripresa esistenziale, e il recupero del lascito, cioè il patrimonio spirituale che la persona che hanno perduto ha lasciato loro. Chi erano i nostri cari? quali i loro pregi e i loro difetti?cosa possiamo portare nella nostra vita di loro? e cosa vogliamo scartare?
In questi mesi hanno ricevuto molti stimoli da noi e dal gruppo stesso, stimoli sulle parole sulle quali riflettere, le loro parole, che, simbolicamente, abbiamo poi consegnato in una scatola, hanno parlato dei loro sensi di colpa , della loro rabbia , di cosa hanno perso rispetto ai loro cari, chi erano e come possono continuare ad amarli , quali progetti possono portare a termine in nome loro .
Le loro vite sono particolarmente segnate segnate da ferite profonde , e noi li abbiamo accompagnati per un pezzo di strada, abbiamo dato loro una spinta per riprendere il loro percorso di vita , ma ora tocca a loro imparare a “volare “da soli.
Simbolo di questa rinascita e’ una farfalla di swarovski, che abbiamo donato ai due partecipanti , e che ci è stata gentilmente offerta da Grace Gold di Lombardo Graziella.
Buona vita !
“Ci abituiamo al buio
quando la luce è spenta;
dopo che la vicina ha retto il lume
che è testimone del suo addio,
per un momento ci muoviamo incerti
perché la notte ci rimane nuova,
ma poi la vista si adatta alla tenebra
e affrontiamo la strada a testa alta.”
(E. Dickinson)