Presentazione Registro Tumori
Oggi è stato presentato presso la sede dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria il rapporto sul registro dei tumori, arricchito di nuovi dati, dal 2010 al 2018, lavoro certosino della Dr.ssa Vincenzi e della dirigente responsabile del registro, Dr.ssa Valente.
La commissaria dell’ASP , Dr.ssa Lucia Di Furia ha introdotto il convegno spiegando che la raccolta dei dati, le cui modalità sono state poi approfondite dal Dr. Ivan Raschid, avviene tramite vari flussi, le dimissioni ospedaliere regionali e fuori regione, il registro dei certificati dei decessi, i referti dell’anatomia patologica dell’ASP e del GOM, che si incrociano con i dati dell’esenzione ticket per neoplasia e con quelli delle relazioni dell’invalidità civile.
La possibilità di aver avuto accesso a questi dati conferma l’esistenza di una rete e permette di capire cosa si può migliorare e programmare, e una delle cose che si tenterà di migliorare sarà lo screening del colon-retto, tumore che si è dimostrato molto diffuso nella provincia.
L’analisi di questi dati ha permesso inoltre di rilevare che, soprattutto per alcuni tumori come quello alla tiroide, c’è una forte migrazione sanitaria, mentre per il tumore alla vescica e i tumori del sangue il GOM rimane un importante punto di riferimento.
La Dr.ssa Di Furia, riguardo la migrazione sanitaria ha poi lanciato una domanda provocatoria: come mai nonostante la nascita della Brest Unit al GOM è bassa la capacità di intercettare i pazienti con tumore alla mammella, delle quali il 56% si sposta fuori regione? Probabilmente la rete deve essere migliorata, dopo la diagnosi che spesso avviene nelle strutture private, il paziente rimane solo, non è accompagnato durante il suo percorso né indirizzato.
Il primario di Oncologia del GOM, il Dr. Pierpaolo Correale ha sottolineato anche l’importanza della prevenzione nel tumore alla mammella e di quello del colon, e della vaccinazione contro il papilloma virus. Per la prevenzione secondaria ha sottolineato l’eventualità di essere supportati finanziando le strutture private che investono di più in macchinari all’avanguardia.
La Compagnia delle Stelle ha fatto una riflessione, che ha manifestato anche oggi in alcuni interventi durante il convegno:
– Perché non attingere alla forza del volontariato?
Un volontariato professionale e competente, continuamente formato è abituato per esperienza a lavorare in equipe e a stabilire una relazione di fiducia ed empatia con il paziente.
Cominciamo da qui, considerata anche la gratuità?