Il gruppo di mutuo aiuto si prepara al Natale: oggi 26 novembre 2021, come ogni anno abbiamo aggiunto alle decorazioni dell’albero ,i nomi di tutti i nostri defunti , un modo per portarli con noi durante le feste. Sappiamo com’è difficile affrontare questo periodo per chi ha perso qualcuno , ma la soluzione non è evitare di pensarci . L’albero è stato un modo per parlare dei nostri cari : chi erano? Pregi? Limiti? E insieme ai ricordi dolorosi c’è stato lo spazio per sorrisi e ironia, per non dimenticare cosa ci hanno lasciato , cosa di loro abbiamo portato nella nostra vita. Non ricordare sarebbe come farli morire una seconda volta, e farli rivivere in noi equivale a poter continuare a vivere custodendo la loro eredità . Per noi elaborare un lutto non può tenere conto di questo passaggio , dell’eredità spirituale che chi non c’è più ci ha trasmesso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ieri incontro di mutuo aiuto per l’elaborazione del lutto : persone con storie diverse , dolori più o meno complicati, ma uniti da una sofferenza comune, la perdita di un proprio caro . 

E questo già si sa. 

Ma quello che non ci stanchiamo di ripetere è come questo condividere, chi più chi meno, diventa una forza, un’ancora a cui aggrapparsi quando tutto è buio. 

Pudore, timidezza, riservatezza, lasciano il posto al desiderio di partecipare ai compagni di viaggio ciò che si sta vivendo. 

Un luogo di lacrime è il gruppo, di libertà di attraversare il dolore perché ognuno sa di essere compreso. 

Ma non solo lacrime, consigli reciproci, esperienze, abbracci …. 

Ieri, per esempio, molte risate …e poi festeggiare il compleanno di qualcuno di loro. 

Non è solo dolore, ma la vita a poco a poco si fa strada, la consapevolezza di essere riusciti a farlo questo percorso , scoprire che c’è speranza …che alla fine si uscirà da questo tunnel …ma bisogna attraversarlo . 

Credetemi…essere, come volontari, testimoni di questo, è un’iniezione di vita pura, che non finisce mai di sorprenderci . Grazie a loro!”

 

 

“Si dice che l’estate sia il periodo più brutto per chi ha perso un caro.

Non so!

Non so! Forse perché i colori prendono una luce diversa.

Non so! Forse perché si diventa più leggeri.

Non so! Forse perché i ricordi rimandano a questa stagione.

Non so! Forse il caldo.

Non so.

So solo che questo bicchiere lo vedo mezzo pieno.

So che Giuliana non l’ho persa: me l’ha data questa vita e nella mia rimarrà.

Speravo di vivere ancora più tempo con lei ma so di aver trascorso 27 anni insieme, lasciando la nostra famiglia con due figli meravigliosi e caparbi, insegnandoci a cogliere la bellezza nelle cose.

L’estate è la stagione più bella per i sui colori e per i ricordi che contiene, afosa e il tutto lo viviamo con leggerezza.

Il dolore non ha caldo e non ha bisogno di una sciarpa.”

Raffaele

 

“Chi è stato colpito da un lutto non ha bisogno di commiserazione, il conforto è un’attimo.

La morte di una persona cara porta via l’amore più grande, quelle stupide abitudini, il solo guardarsi.

Rimani solo.

La tua visione della vita cambia prospettiva e paradossalmente s’innesca un meccanismo di liberta’ accompagnata dalla sicurezza del gesto.

Vedi le cose in maniera diversa da come erano o sembravano precedentemente dosandole con la giusta rilevanza e considerazione.

Inizia la tua proggettualità, ritorni a fare ciò che vuoi senza contaminazioni.

La morte di un caro lascia in eredità te stesso.

Bisogna ricomporsi e dare un senso a ciò che ti è successo.

Riparti! O meglio risali.

Questo è successo durante questi ultimi anni con gli incontri dei Gruppi di Mutuo Aiuto.

Condividere il proprio dolore con altri che hanno vissuto ciò che hai vissuto, ognuno con la propria storia, col proprio bagaglio, condividendo momenti di vita presente e in prospettiva.

Sicuramente momenti intensi e intimi.

Ognuno col proprio dolore.

Il dolore!

Puoi decidere di non essere felice ma il dolore lo devi affrontare.

Te lo porti dentro.

Il dolore e connaturale all’uomo e non c’è uomo che non vorredde uccidere il dolore, però bisognerebbe fermarsi.

Fermarsi.

Bisognerebbe prendere esempio dalla natura.

Lei non si manifesta con azioni distruttive ma la sua vera forza sta in uno stelo d’erba e in un semplice fiorellino che vengono nutriti da questa immensità che è la vita.

Al dolore bisogna voler bene.

Come la persona che te lo ha provocato e se ci pensi bene è la sola cosa che ti lega ancora a chi ti ha lasciato.”

Raffaele